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Thrinakìa settima edizione: premio internazionale di scritture autobiografiche, biografiche e poetiche, dedicate alla Sicilia / A cura di Orazio Maria Valastro / Vol.23 N.1 2025

Dentro l’alto mare

DOI: 10.17613/ma0vc-vme93

Antonio Mari

magma@analisiqualitativa.com

Antonio Mari (Napoli) | Dentro l’alto mare | Premio speciale Thrinakìa alla poesia | Thrinakìa Settima edizione Premio internazionale di scritture autobiografiche, biografiche e poetiche, dedicate alla Sicilia | Motivazione della giuria: Il volontariato autobiografico è meravigliosamente rappresentato dall’attività poetica dell’autore, dai suoi versi donati e condivisi, un poetare pervaso di valori benefici e prossimo al respiro sensibile della vita delle donne e degli uomini, alla condizione materiale e spirituale di ogni essere umano.

 

 

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Thrinakìa settima edizione: premio internazionale di scritture autobiografiche, biografiche e poetiche, dedicate alla Sicilia | 31 maggio 2024 | Il Maggio dei Libri | Palazzo della Cultura | Città di Catania

La piazza è un’eco di luce al mattino,

trasparenza di lino su tavola imbandita.

 

Rintocchi di campane scuotono il consueto

come calici di vino capovolti,

a versar rosse profondità in questi occhi

abbagliati dalla nostalgia dei distratti.

 

Le voci della Pescheria trasportano picchi di lame

a fender tonni ancor argentei di mare.

E passi e passi sul lavico lastricato,

rosso di spada,

invaso a pelle dai flussi dell’Amenano.

 

Dalla gola delle ginestre i sogni dell’allodola,

impigliati, non han perso memoria.

Son tutti lì, nessuno andato altrove.

C’è bisogno di un cuore di nuvola

per guardare negli occhi chi tace,

e l’ultimo anziano ancor si commuove per l’annegato.

 

Così: tutto un sudario di fame,

intreccio di respiri come vimini e canapa

a formar ceste di pane necessario.

 

Qui giunsi in compagnia di un tempo disfatto,

quello che tende le braccia a ogni vuoto di palco.

 

Oggi l’orizzonte è vedetta di vela al vento.

Attesa, che non distingui

fino a che punto scompaia

o si presenti color pastello in un finire di Marzo

a sfumarti con le dita tra cielo e mare

oh, isola affaticata.

 

Come seme son disteso nello scafo,

lì dove si abbattono le forze burrascose dello Stretto.

Nei gorghi di ben poca cosa, risorgo.

Meno di niente questo mio stare in ogni vita,

come sterpaglia di muretto scalcinato.