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    COMMUNAUTÉ ET RELATIONS SOCIALES

    Nicola Cavalli - Oscar Ricci - Elisabetta Risi (sous la direction de)

    M@gm@ vol.4 n.1 Janvier-Mars 2006



    • Editorial

      Nicola Cavalli - Elisabetta Risi

      Questo numero tematico di Magma è dedicato al concetto di comunità ed al suo utilizzo nell’ambito degli studi collegati ai nuovi media. Un concetto che è tornato in auge negli ultimi venti anni sia nelle accademie europee che in quelle americane, anche se con toni diversi. Se è difficile isolare un unico motivo che possa spiegare la rinascita del dibattito comunitario, sicuramente un elemento fondante, individuato da numerosi studiosi, è la presenza e la diffusione dei cosiddetti “nuovi” media, fautori, secondo alcuni, di nuovi modelli di relazioni sociali.

    • Nicola Cavalli

      La sociologia della tecnologia e della scienza utilizzano in modo confuso e parziale gli strumenti delle discipline retoriche e linguistiche in generale. Questo contributo analizza in che condizioni un’invenzione si possa tramutare in un’innovazione, prestando particolare attenzione al ruolo della comunicazione nel processo sociale dell’innovazione. Propone di utilizzare il concetto di comunità discorsiva e di genere comunicativo per affrontare la dimensione simbolica dei processi di innovazione, applicando questo corpus di concetti al caso degli E-book, considerati come un’invenzione che non è ancora divenuta innovazione.

    • Elisabetta Risi

      Le cosiddette comunità virtuali costituiscono interessanti ambienti di studio, riflettendo sia sulla loro natura e le loro caratteristiche, sia sulle implicazioni metodologiche che implica l’impiego di metodi di ricerca “tradizionali” nell’analisi di forme di aggregazione sviluppate attraverso Internet. Questo paper descrive cosa significa condurre una ricerca etnografica online ed esplora le questioni metodologiche più importanti e ancora aperte, relative all’impiego dell’etnografia nello studio di questi dibattuti oggetti di ricerca.

    • Oscar Ricci

      In un mondo che si vuole sempre più globalmente interconnesso sorgono da più parti istanze che rivendicano una legittimazione a separarsi dal resto del pianeta. Questo paper intende indagare la genesi teorica dello stare assieme settario, distinguendolo da quello comunitario e da quello societario. Si cercherà inoltre di mettere in luce possibili collegamenti tra rivendicazioni settarie e l’emergere delle nuove tecnologie, in particolar modo quelle telematiche.

    • Alessandra Micalizzi - Valentina Orsucci

      “La Blogosfera è una comunità virtuale?” L’obiettivo di questo contributo è proprio quello di provare rispondere a questo difficile interrogativo. Gli studi finora condotti hanno dipinto la Blogosfera come uno dei tanti ambienti virtuali presenti in rete, in cui è possibile individuare le caratteristiche di un network. Pochi, però, hanno provato a rintracciare in essa i tratti distintivi di una comunità virtuale. Prendendo spunto dai risultati di una recente ricerca condotta dall’Istituto di Comunicazione dell’Università IULM di Milano sui blog identitari, tenteremo di dare una “collocazione” definitoria al Mondo-blog. Proveremo quindi a stabilire cosa distingue e cosa invece accomuna la Blogosfera a una comunità, e in modo particolare a una comunità virtuale. Questo ci porterà a definire il Mondo-blog come un’affascinate “Terra di mezzo”, inevitabilmente sospesa fra tratti già noti, propri dei contesti virtuali, ed elementi innovativi, caratteristici di una realtà che sta velocemente definendo le sue peculiarità.

    • Sergio Splendore

      Tramite uno specifico studio di caso costruito sul sito www.salernonotizie.it, questo articolo prova ad approfondire quali dinamiche si innescano in una comunità on e off line (in questo caso i tifosi della Salernitana Calcio), nel momento in cui l’oggetto attorno a cui la comunità tratteggiava i propri confini, viene letteralmente spaccato in due. Questo è lo specifico caso della Salernitana Sport S.p.a., a seguito del fallimento societario e della spaccatura in due società che militano in categorie differenti. Il sito è divenuto l’epicentro di questa spaccatura, il luogo della divisione, costruita sui simboli e sui discorsi che giustificano l’appartenenza ad una o all’altra società.

    • Tommaso Venturini

      In questo articolo si discuterà di Wikipedia, la prima e più importante enciclopedia compilata collaborativamente su Internet. Se ne analizzerà il modello comunicativo e si mostrerà come esso getti nuova luce sulla distinzione oralità/scrittura. Il lettore, tuttavia, dovrà armarsi di pazienza, poiché non prenderemo la via breve. Prima di arrivare a Wikipedia, esamineremo la relazione segno-referente e quella mezzo-messaggio. Contesteremo la semplificazione che riduce la comunicazione a mera trasmissione di messaggi e quella che riduce l’evoluzione sociale allo sviluppo delle tecnologie mediatiche. Criticheremo la nozione di villaggio globale, di oralità secondaria e la loro applicazione al mondo della Rete. Dimostreremo, in particolare, che la comunicazione telematica non conduce a una nuova forma di oralità. Solo a questo punto, al riparo dagli equivoci del determinismo sociale e tecnologico, potremo infine affrontare l’innovazione mediale introdotta dall’invenzione dei wiki. Riflettendo sui processi e sui prodotti della mediazione comunicativa, illustreremo quindi come Wikipedia abbia dato vita a una forma di comunicazione davvero nuova. Un modello comunicativo caratterizzato da un’apertura radicale e totale che non può essere assimilata né all’oralità, né alla scrittura.

    • Lorenzo Domaneschi

      Le culture alimentari, non ultima quella australiana, vengono spesso proposte attraverso i locali pubblici metropolitani mostrando, prima di tutto, un tipico esempio dei processi di mercificazione della sfera culturale, esprimendo cioè, al limite, una particolare visione locale di una certa identità geografica. D’altra parte, in un contesto globalizzato come quello contemporaneo, proprio il cibo rappresenta sempre di più uno dei canali principali per veicolare, nella cultura popolare, immagini di differenti identità nazionali. Lo spazio offerto dal web, a questo proposito, offre certamente una particolare possibilità nella produzione di questi racconti, costruiti intorno al cibo, a proposito di una certa identità culturale. Scopo del saggio è, dunque, quello di esaminare in profondità le condizioni e le conseguenze di tale riproduzione narrativa di un’identità geografica, partendo dal presupposto che questa venga costruita, innanzi tutto, attraverso la ricomposizione dei significati spaziali associati al cibo, in un contesto globalizzato in cui vicino e lontano, presenza e assenza, si mescolano. A questo proposito si è scelto di analizzare alcuni websites e, in particolare, i relativi forum di discussione organizzati intorno all’esperienza vissuta in alcuni pub a tema australiano attualmente presenti sul territorio italiano. L’obiettivo sarà pertanto quello di analizzare in che modo in queste arene virtuali vengano descritti i contorni e i confini di tale identità geografica, nella convinzione, centrata su di un noto contributo di E. Said, che tali racconti possano, se debitamente interpretati, dire molto proprio sulla nostra modalità di pensare e rappresentare la nostra identità nazionale.


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    M@gm@ ISSN 1721-9809
    Indexed in DOAJ since 2002

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