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    M@gm@ vol.5 n.3 Juillet-Septembre 2007

    A SCUOLA DI INTERCULTURA: CITTADINANZA, PARTECIPAZIONE E INTERAZIONE


    (Aluisi Tosolini, Simone Giusti, Gabriella Papponi Morelli, A scuola di intercultura: cittadinanza, partecipazione e interazione, Erickson 2007)

    Fabio Sciarretta

    f.sciarretta@laltracitta.it
    Mediatore linguistico-culturale e formatore; Responsabile dei servizi di orientamento per stranieri e senza fissa dimora dell’Altra Città.

    Quale proposta educativa per l’abitante della società postmoderna affinché padroneggi appieno le competenze necessarie ad esercitare in modo attivo e partecipato i diritti di cittadinanza? Quale ruolo riveste l’istituzione scolastica all’interno del processo formativo del cittadino planetario? A queste e ad altre domande cerca di dare risposta “A scuola di intercultura - Cittadinanza, partecipazione e interazione”, volume che nasce da un percorso di progettazione partecipata di un modello di educazione interculturale da parte di una rete di scuole di ogni ordine e grado della provincia di Grosseto.

    Postulato fin dall’inizio che l’educazione interculturale rappresenta l’unico strumento idoneo alla formazione del cittadino multiculturale e plurilingue, il libro si snoda sul concetto di fondo che vuole la scuola sempre più luogo di ascolto e mediazione, capace di educare al rispetto reciproco e alla convivenza democratica, nonché potenzialmente in grado di “trovare una nuova strada per l’educazione interculturale al fine di riassumere l’incontro tra culture al centro del lavoro scolastico per individuare il modo di far vivere e convivere, senza snaturarli, i processi identitari”.

    Il volume si articola in tre parti. Nella prima “Educare nel mondo glocale” si definiscono le coordinate per un sistema educativo “potente” capace di provvedere alla formazione di cittadini abili ad abitare la società contemporanea e si declinano al contempo i presupposti teorici (centralità dell’educazione interculturale, sviluppo delle competenze chiave, rinnovamento del concetto di cittadinanza) cui la scuola deve far riferimento per offrire una proposta formativa adeguata ai processi di globalizzazione in atto.

    Nella seconda parte “La scuola nella città intercultuarle”, si mette in evidenza come il ruolo dell’istituzione scolastica risulti fondamentale nel processo di costruzione della città interculturale, in quanto non solo si fa interprete delle nuove istanze sociali in un’ottica interculturale e partecipata (empowerment di comunità) all’interno di un sistema operativo integrato che la vede dialogare con gli altri attori presenti sul territorio (comune, provincia, regione, comunità montana, azienda sanitaria, associazioni ed organizzazione del terzo settore, agenzia formative, ecc.), ma altresì promuove l’empowerment individuale attraverso una serie di accorgimenti a livello didattico (rivisitazione dei curricoli in chiave interculturale) ed educativo (attuazione di percorsi di orientamento fin dalla scuola dell’infanzia) in grado di favorire lo sviluppo di competenze trasversali soggiacenti la capacità di adattamento alle continue trasformazioni socio-economiche in corso, nonché di raggiungere il pieno sviluppo personale e di contribuire al progresso della società.

    L’accesso alla cittadinanza, si osserva nella terza parte del libro dal titolo “Spaesamenti”, è dato anche dalla padronanza dello strumento linguistico. Avere una buona competenza nella lingua nazionale (lingua madre o lingua straniera in contesti di immigrazione) non è tuttavia sinonimo di pieno esercizio dei diritti di cittadinanza in un mondo postmoderno nel quale l’esercizio di tali diritti è determinato dall’accesso ai nuovi linguaggi informatici. La comunicazione telematica si propone dunque come nuova lingua interculturale di uno spazio senza frontiere a cui ogni individuo può accedere purché in possesso di competenze digitali in assenza delle quali non potrebbe prendervi parte (analfabetismo digitale).

    Uno spazio senza frontiere che, su scala ridotta, assume le dimensioni di quel laboratorio multiculturale e plurilingue che è la scuola, capace di re-inventarsi in una logica interculturale a partire dall’accoglienza e dall’incontro tra culture, o meglio tra pratiche culturali di cui sono portatori sia gli studenti che i docenti.

    Una scuola così concepita si candida a svolgere quel ruolo di intellettuale sociale prefigurato fin dalle prime pagine di questa pubblicazione. Una scuola così ri-pensata si fa carico della responsabilità di formare la testa del cittadino glocale che, prendendo a prestito un’espressione più volte impiegata dai vari autori, deve essere ben fatta piuttosto che ben piena, in grado cioè di governare i processi metacognitivi in risposta ai cambiamenti del contesto socio-economico al fine di consolidare il suo ruolo attivo nella comunità di appartenenza (loco-planetaria).



    Aluisi Tosolini, Simone Giusti, Gabriella Papponi Morelli, A scuola di intercultura: cittadinanza, partecipazione e interazione, Erickson 2007

    Il volume nasce da un percorso di progettazione partecipata condotto da una rete provinciale di scuole di ogni ordine e grado, le quali hanno scelto di assumersi la responsabilità di esercitare un ruolo attivo nel fronteggiamento dei problemi educativi posti dalla società postmoderna e globalizzata.
    L’educazione interculturale si prospetta dunque come la risposta più avanzata rispetto alle modificazioni sociali nazionali, europee e mondiali e alla conseguente domanda di istruzione e formazione di ogni persona e della collettività.
    Essa non è la risposta ad un’emergenza legata ai fenomeni migratori, quanto semmai l’occasione di promuovere una convivenza basata sulla cooperazione, lo scambio, l’accettazione produttiva delle diversità come valori e opportunità di crescita democratica. Ogni scuola - questa è la tesi di fondo del volume - è chiamata a divenire un laboratorio ove si apprende a convivere costruttivamente con le differenze sperimentando nel concreto la cittadinanza planetaria.
    Il libro, dopo aver illustrato nelle prime due parti il ruolo della scuola e costruito una mappa per affrontare il viaggio educativo verso la città multiculturale, nella terza e ultima parte propone alcuni strumenti per fronteggiare le difficoltà legate alla presenza di alunni stranieri attraverso la messa in campo di strategie per l’insegnamento linguistico e per l’accoglienza.

    INDICE DEL VOLUME

    - Prefazione (Alfonso Greco)
    - Introduzione (Gabriella Papponi Morelli)

    PRIMA PARTE
    Educare nel mondo glocale
    Cap. 1 L’empowerment di un sistema educativo (Simone Giusti)
    Cap. 2 Educare il cittadino glo-cale (Aluisi Tosolini)

    SECONDA PARTE
    La scuola nella città interculturale
    Cap. 3 Il punto di partenza e la meta: il territorio (Patrizia Matini e Paola Egisti)
    Cap. 4 Mappe per il viaggio: il curricolo (Simone Giusti e Marcella Cappuccini)
    Cap. 5 La bussola: l’orientamento (Paola Brunello e Laura Pierangioli)

    TERZA PARTE
    Spaesamenti
    Cap. 6 Chi accoglie chi? (Maria Grazia Colistra)
    Cap. 7 I nuovi alfabeti (Paola Maria Giangrande e Anna Letteri)


    Collection Cahiers M@GM@


    Volumes publiés

    www.quaderni.analisiqualitativa.com

    DOAJ Content


    M@gm@ ISSN 1721-9809
    Indexed in DOAJ since 2002

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